Wi-Fi che salta col maltempo: Perché la pioggia rallenta la connessione (e come risolvere riavviando)

Wi-Fi che salta col maltempo: Perché la pioggia rallenta la connessione (e come risolvere riavviando)

Piove, lo speed test crolla, il Wi‑Fi va a singhiozzo. Non è un maleficio: è fisica, cavi umidi e qualche abitudine sbagliata in casa.

La pioggia batte sul davanzale e il router, nell’angolo del soggiorno, lampeggia con un ritmo diverso dal solito. Messaggi vocali che arrivano a scatti, videochiamate che si sgranano. *La barra di progresso che si ferma a metà sembra prenderci in giro.*

Nell’app del provider il grafico del segnale si impenna e poi si siede, come un atleta bagnato dalla tempesta. In casa qualcosa cambia d’umore: il gatto sparisce sotto il letto, noi davanti alle tacche del Wi‑Fi come radiotelegrafisti improvvisati. Spegni, riaccendi, aspetta, respira. Anzi, fai ordine.

Una mossa quasi banale cambia tutto.

Pioggia, rame e Wi‑Fi: cosa succede davvero

Quando piove, il Wi‑Fi di casa non “sente” l’acqua come una spugna. La rete locale spesso resta forte. Il problema nasce altrove: lungo il percorso che porta internet fino al tuo salotto. Cavi in rame che assorbono umidità, giunti vecchi, armadi stradali pieni di condensa. **Pioggia e rame non vanno d’accordo.** Il risultato è rumore elettrico, errori, portante che scende.

C’è anche l’effetto folla. Con il maltempo tutti restano connessi, gaming e streaming raddoppiano, la cella 4G vicina si affolla, i DSLAM lavorano più duro. La rete non crolla, ma si allunga la coda. È come imboccare l’autostrada quando piove: si procede, ma si procede piano.

E poi ci sono i casi “di frontiera”: chi usa FWA o router 4G/5G vede di più il fenomeno. Le microonde ad alte frequenze perdono energia tra gocce e nebbia, le antenne esterne gocciolano e cambiano impedenza, i segnali rimbalzano sulle superfici bagnate. Anche in casa, 5 GHz fatica attraverso muri zuppi o finestre con vetri spessi, mentre 2.4 GHz passa meglio.

Storie di pioggia e banda: quando succede davvero

Mario, Bologna, venerdì sera. Linea FTTC che di norma viaggia sugli 85 Mbps, temporale sopra i portici. Il router negozia una portante più bassa, scende a 45. Il Wi‑Fi in salotto è pieno, ma le app scattano. Speed test che si ferma, poi riparte. Mario passa al 4G sul telefono e va. Quando la pioggia cala, la portante risale, come se nulla fosse accaduto.

Lucia vive al piano rialzato con un giardino fitto. In estate va tutto liscio, in autunno le foglie bagnate schermano il segnale verso la cucina. A 5 GHz il portatile vicino alla finestra perde due tacche, sul 2.4 GHz torna stabile. Non è magia: le foglie piene d’acqua “bevono” radiofrequenze, i muri umidi diventano più spessi. Cambiare banda risolve la serata.

Su reti via cavo il colpevole è spesso invisibile: micro‑infiltrazioni d’acqua in derivazioni vecchie, armadi stradali che scaldano e poi sudano. I sistemi automatizzati abbassano il profilo per salvare la stabilità, aggiungono ritardo ai pacchetti, aumentano gli interleaver. La connessione sta su, ma è meno scattante. A casa lo percepisci come “il Wi‑Fi è lento”. È la strada fuori che è diventata sterrata.

Il gesto che aiuta: il riavvio fatto bene

Il primo intervento è semplice, ma va fatto con metodo. Spegni il modem/ONT, aspetta 40 secondi, poi spegni il router. Riaccendi prima il modem/ONT e lascia che agganci la portante. Due o tre minuti veri. Poi accendi il router e attendi che la rete torni visibile. Cancella e riconnetti la Wi‑Fi dal dispositivo. Questo reset pulisce cache, NAT, sessioni DHCP. **Riavvio pulito del modem**, ordine corretto, pazienza.

Gli errori classici? Premere “reset” sul buchino e perdere la configurazione. Riaccendere troppo in fretta e forzare nuove negoziazioni. Collegare il router a una ciabatta rumorosa che fa saltare l’alimentazione. Diciamolo: nessuno lo fa davvero ogni giorno. Fai poco, ma bene. Se puoi, metti il router in alto, lontano da vetri bagnati e da elettrodomestici. E quando piove forte, **scegli la banda giusta**: 2.4 GHz per attraversare pareti, 5 GHz se sei vicino e vuoi velocità.

Se la linea è in rame, controlla filtri e prese ossidate. Se usi FWA, verifica l’ancoraggio dell’antenna esterna e i connettori: l’acqua ama le scorciatoie. Un UPS piccolo evita micro‑interruzioni durante i temporali e protegge l’alimentatore del router. Aggiorna il firmware quando l’app te lo propone, poi dimenticatene finché non serve.

“Quando piove non cerco miracoli: faccio respirare la rete. Spengo, attendo, riaccendo nell’ordine giusto. Nove volte su dieci la casa riparte.” — un tecnico che ci vede lungo

  • Ordine di riavvio: Modem/ONT → Router → Access point/mesh
  • Attese reali: 40–60 secondi spento, 2–3 minuti per la portante
  • Scelta banda: 2.4 GHz per distanza e muri, 5 GHz per stanza‑stanza
  • Canale: auto se ben gestito, altrimenti 1/6/11 su 2.4 GHz, canali bassi su 5 GHz
  • Hardware: filtri DSL nuovi, connettori asciutti, piccolo UPS

Pioggia domani, rete migliore oggi

Un acquazzone racconta la verità sulle nostre connessioni. Cosa regge, cosa scricchiola, cosa si può migliorare senza stravolgere nulla. Molte volte basta rimettere in fila i pezzi, dare tempo al modem di negoziare bene, ricordarsi che il Wi‑Fi è solo l’ultimo metro di un viaggio lungo chilometri.

A volte conviene fare scelte diverse per un’ora: passare alla banda a 2.4 GHz, collegare il portatile via cavo, mettere in pausa gli aggiornamenti pesanti. Non è rinuncia, è intelligenza di rete. Piove, sì, ma non è un destino. C’è spazio per interventi piccoli, che cambiano la percezione di tutta la casa.

E quando smette, non archiviare la lezione. Se durante il temporale hai visto limiti cronici, annotali. Un sopralluogo dei cavi, un contatto al provider per una verifica del profilo, una presa nuova. La prossima pioggia arriverà lo stesso. Tu potresti trovarti già un passo avanti.

Punto chiave Dettaglio Interesse per il lettore
Pioggia e infrastruttura Rame umido, giunti ossidati, profilo che scende Capire perché “il Wi‑Fi” sembra lento quando è la linea a valle
Riavvio efficace Ordine, tempi di attesa, pulizia di NAT e DHCP Risoluzione rapida, zero spese, più stabilità
Scelta della banda 2.4 GHz per muri e distanza, 5 GHz per velocità in prossimità Velocità più costante durante il maltempo

FAQ :

  • La pioggia rallenta davvero il Wi‑Fi?In casa il segnale Wi‑Fi spesso resta forte. Il rallentamento nasce dalla tratta esterna: rame bagnato, armadi umidi, celle mobili piene.
  • Riavviare risolve o è una leggenda?Funziona perché libera risorse del router, forza una nuova negoziazione stabile e chiude sessioni difettose. Se la linea fuori è degradata, aiuta ma non fa miracoli.
  • Meglio 2.4 o 5 GHz quando piove?2.4 GHz attraversa muri e umidità con più resilienza. 5 GHz corre di più ma soffre attraverso pareti bagnate o vetri spessi. Scegli in base alla stanza.
  • Uso FWA/5G: che cosa posso fare?Controlla fissaggio e connettori dell’antenna, evita ostacoli bagnati davanti al pannello, prova canali diversi, valuta un piccolo UPS per alimentazione pulita.
  • Devo cambiare router?Solo se è instabile o vecchio. Modelli con Wi‑Fi 6, band steering e firmware aggiornabile gestiscono meglio affollamento e interferenze.

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