Si può davvero pedalare sul bianco, in città o su strade extraurbane, senza rischiare multe o richiami? La domanda è meno banale di quanto sembri, perché tra ordinanze invernali e buon senso la linea si fa sottile.
La neve scende lenta, i fiocchi grandi come coriandoli. Le gomme mordono piano il tappeto bianco sul lungofiume, il rumore è un fruscio pulito. Un vigile passa di lato con l’auto, ti guarda un istante e prosegue. Senti le gambe calde e il naso che pizzica, la luce anteriore taglia l’aria come un faro da tasca. Sulla neve il silenzio ha un suono preciso. Un pedone allunga la sciarpa, sorride e chiede se non scivoli, tu rispondi alzando le spalle: dipende. Intorno, segnali coperti da un velo bianco, tombini lucidi, una curva che ti sembra più stretta del solito. L’istinto dice vai piano, la testa dice: è legale tutto questo?
È legale pedalare sulla neve? Cosa dice davvero il Codice
La bici, nel Codice della Strada, è un “velocipede” (art. 50) e può circolare come un qualsiasi veicolo, neve o non neve. Non esiste un articolo che vieti di pedalare quando fiocca o quando l’asfalto è bianco. Contano però i divieti temporanei: se il gestore chiude una strada per tutti i veicoli, o specifica limitazioni a causa del ghiaccio, la bici rientra nella regola e ci si ferma. E qui una certezza fa tirare un sospiro: non esiste un obbligo di gomme invernali per le bici, perché le ordinanze invernali riguardano i veicoli a motore.
Una scena vera: Luca, commuter su gravel, viene fermato in periferia mentre nevica. Il vigile chiede solo se le luci funzionano, controlla la posteriore rossa e lo lascia andare con un cenno, invitandolo a fare attenzione ai tombini. Niente verbale, niente dramma. Secondo i dati Istat, gli incidenti in bici nei mesi freddi calano rispetto alla bella stagione, ma la dinamica su fondi scivolosi tende a essere più seria. Questo per dire che la legge ti lascia pedalare, la statistica ti ricorda perché farlo con criterio.
Gli obblighi per chi pedala non cambiano con la neve, cambiano le condizioni. Servono luci funzionanti e catadiottri come da art. 68, e fuori dai centri urbani di notte o in galleria il giubbino o le bretelle ad alta visibilità (art. 182, comma 9-bis). La velocità va sempre adeguata allo stato della strada, principio generale di art. 141 che vale anche per i velocipedi. Le e-bike a 25 km/h e 250W rientrano tra i velocipedi, le speed-pedelec no. Le sanzioni? Per luci mancanti o altre irregolarità scattano multe amministrative nell’ordine di qualche decina di euro. Meglio evitare, anche perché sul bianco esser visti salva la giornata.
Sicurezza pratica: come uscire bene e rientrare meglio
Prima di partire, guarda la mappa come guarderesti il cielo prima di un temporale. Scegli percorsi con ciclabili pulite, strade secondarie, pendenze dolci. Pressione gomme un filo più bassa, coperture più larghe se le hai, parafanghi montati per non bagnare freni e scarpe. Frenate dolci, più posteriori che anteriori, sguardo lontano e pedale rotondo. Piccoli gesti che riducono grandi rischi.
Vesti a strati, mani e piedi vanno protetti come oro. Occhiali chiari contro i cristalli di ghiaccio, crema barriera sul viso, cambio asciutto in uno ziplock nello zaino. Evita le rigole lucide e i binari, taglia i dossi di sale perpendicolare. Pulisci la catena al ritorno, perché il cloruro la mangia in fretta. C’è capitato a tutti quel momento in cui la ruota dietro vibra su una lastra e capisci che la fretta è il nemico. Diciamolo: nessuno lo fa davvero tutti i giorni.
“La neve non vieta la bici: la strada e la visibilità decidono il resto” mi ha detto un agente della Polizia Locale, guardando le mie scarpe bagnate.
Ecco un kit essenziale, che pesa poco e vale tanto:
- Le luci sono obbligatorie di notte e nei tunnel, portane una di scorta.
- Guanti antivento e calze termiche, più una mantellina pieghevole.
- Fascia riflettente o gilet alta visibilità per extraurbano e meteo grigio.
- Mini-pompa e camera, perché il freddo schiaccia la pressione.
- Un power bank per luci e telefono, quando il gelo scarica in fretta.
Quando è meglio rinunciare
Ci sono giorni in cui la risposta giusta è restare a casa o prendere il bus. Se la strada è un mosaico di lastre trasparenti, se il vento solleva aghi di neve, se un’ordinanza temporanea ha chiuso il tratto, la bici diventa un gesto rimandato. Allo stesso tempo la neve bagnata di città, a mezzogiorno, può essere un terreno gestibile con calma e testa. Il casco non è obbligatorio per legge, resta una scelta spesso intelligente. Le coperture chiodate per bici esistono e non sono vietate, purché adeguate al fondo e al buon senso. Tra legalità astratta e realtà del marciapiede passa una linea mobile. Sta a noi leggere quella linea, giorno per giorno, senza eroismi sprecati.
| Punto chiave | Dettaglio | Interesse per il lettore |
|---|---|---|
| Legalità su neve | Nessun divieto generale nel Codice; valgono chiusure e ordinanze specifiche | Capire quando si può davvero pedalare |
| Obblighi di equipaggiamento | Luci e catadiottri art. 68; alta visibilità fuori urbano di notte o in galleria | Evita multe e aumenta la sicurezza |
| Condotta prudente | Velocità adeguata all’aderenza, frenata morbida, scelta del percorso | Ridurre il rischio su fondo scivoloso |
FAQ :
- Posso circolare in bici quando c’è l’obbligo di catene o gomme invernali?Sì. Le ordinanze invernali si rivolgono ai veicoli a motore. La bici circola, salvo chiusure totali della strada.
- Le e-bike devono rispettare regole diverse sulla neve?Se sono EPAC 25 km/h e 250W sono velocipedi come le bici muscolari. Stesse regole, stessa prudenza.
- Serve il casco in inverno?No, non è obbligatorio in Italia. È consigliato, specie con fondo scivoloso e visibilità scarsa.
- Posso usare coperture chiodate sulla strada?Sì, per la bici non c’è un divieto specifico. Usale solo su neve/ghiaccio e con moderazione, rispettando il fondo stradale.
- Quali multe rischio senza luci?Si applicano sanzioni amministrative previste per i velocipedi in caso di dispositivi mancanti o non funzionanti. Parliamo di importi nell’ordine di decine di euro.
