Carichi una storia su Instagram e la barra resta lì, immobile. Netflix scatta al primo piano, la videocall si incarta proprio quando devi parlare. Osservi le lucine che lampeggiano, come se fosse colpa loro, e non del posto in cui le hai messe. Capita a tutti quel momento in cui ci diciamo: “Mah, tanto qui c’è la presa”. Poi ti avvicini al microonde, parte il ronzio, il Wi‑Fi tossisce e l’audio salta. Nessuno ti aveva detto che la cucina è una giungla per le onde radio, piena di metallo, acqua e disturbi invisibili. Eppure basta poco per rimettere in riga la rete di casa. Una mossa semplice può cambiare tutto.
Perché la cucina sabota il tuo Wi‑Fi
La cucina sembra comoda: c’è una presa, un ripiano, spazio libero. In realtà è un campo minato per i segnali. Il microonde emette vicino ai 2,4 GHz, la stessa “corsia” del tuo router, e quando è acceso crea rumore che spegne la portante come un temporale improvviso. Frigorifero, lavastoviglie e forni hanno superfici metalliche che riflettono e spezzano l’onda. I mobili pieni, i barattoli d’acqua, persino le piastrelle lucide mangiano parte del segnale. Il risultato? Copertura ballerina, latenze alte, streaming a singhiozzo. La cucina è il peggior parcheggio per un router.
Pensa alla casa di Sara e Luca, un bilocale con il router appoggiato tra tostapane e barattoli di farina. Ogni sera, quando scaldano la cena, le chiamate si trasformano in mosaici. Hanno spostato il router nel corridoio, a 1,5 metri da terra, lontano dagli elettrodomestici: la velocità su 5 GHz è passata da 38 a 220 Mbps vicino al salotto; al bagno, dove prima prendeva una tacca, ora ne hanno tre. Non è magia, è fisica domestica. Diciamocelo: nessuno misura i canali ogni giorno, si cerca solo un posto comodo. E il “posto comodo” spesso è quello sbagliato.
Le onde a 2,4 GHz viaggiano più lontano ma soffrono gli ostacoli bagnati e il rumore della cucina; le 5 GHz sono più veloci ma odiano muri e metalli. L’acqua assorbe l’energia RF: pentole piene, caffettiere, persino frutta in una ciotola fanno la loro parte. Il metallo riflette e crea riverberi che confondono il segnale, come eco in una palestra. La densità degli elettrodomestici genera interferenze elettromagnetiche e correnti vaganti. E poi c’è la posizione: un router basso, incastrato tra oggetti, irradia male. *Non è solo “quanta potenza”, è come e dove la distribuisci.*
Dove metterlo e come configurarlo per farlo volare
Regola d’oro: cerca il centro della casa, alto, in vista. Idealmente a 1,2–1,7 metri da terra, su una mensola aperta, lontano da superfici metalliche e da serbatoi d’acqua (acquari compresi). Angoli e nicchie? Evitali. Se puoi, ruota le antenne: una verticale, una leggermente inclinata, per coprire piani diversi. Per case lunghe, meglio un mesh a due nodi: router principale in corridoio, satellite verso le camere. Imposta due SSID separati (2,4 e 5 GHz) o un “smart connect” ben fatto. E aggiorna il firmware: guadagni stabilità gratis.
Gli errori classici? Metterlo dietro la TV, dentro una credenza, a terra accanto al frigo. Si crea una gabbia di Faraday casalinga e poi ci arrabbiamo con la “fibra lenta”. Non serve esagerare con la potenza: se spara forte ma rimbalza male, ottieni zone morte. Se vivi in condominio, i canali affollati sono come il traffico del lunedì: cerca il 1, 6, 11 su 2,4 GHz e un canale DFS meno usato su 5 GHz. **Spostarlo cambia davvero la vita digitale di casa.** E lo senti al primo scroll.
Una routine semplice: mappa, sposta, misura, rifinisci. Due app sul telefono per vedere dove cade il segnale e decidi sul concreto.
“Le onde radio sono come l’acqua: trovano la via, ma un mobile messo male è una diga” — me lo disse un tecnico reti in sopralluogo, e da allora non ho più lasciato un router in cucina.
- Posizione: centrale, in alto, lontano da metallo e acqua.
- Radio: 2,4 GHz per IoT e muri, 5 GHz per streaming e gaming.
- Canali: 1/6/11 su 2,4; su 5 scegli canali poco affollati, anche DFS.
- Rete: valuta un sistema mesh se hai più di 80 m² o pareti spesse.
- Cavi: collega via Ethernet ciò che non deve perdere un colpo.
Quello che non vedi ma che il Wi‑Fi sente
Non è solo microonde contro router. Le pareti umide assorbono come spugne, gli specchi fanno da specchi anche alle radio, il piano a induzione “sporca” l’ambiente quando lavora. Un frigorifero alto è una barriera che separa fisicamente i segnali. Le porte chiuse cambiano tutto, le persone stesse attenuano: due corpi tra te e il router possono ridurre la velocità in modo netto. **Vale più di qualsiasi upgrade costoso: spostare il punto d’accesso nel punto giusto.** A volte basta una prolunga di qualità o spostare la ciabatta.
| Punto chiave | Dettaglio | Interesse per il lettore |
|---|---|---|
| Posizionamento | Centrale, alto, in vista; lontano da metallo e acqua | Copertura uniforme senza zone morte |
| Interferenze | Microonde, piani a induzione, frigoriferi, specchi e pareti umide | Stabilità durante streaming e videocall |
| Banda e canali | 2,4 GHz per portata; 5 GHz per velocità; canali 1/6/11 e DFS | Velocità reali più alte senza cambiare offerta |
FAQ :
- Il microonde rovina davvero il Wi‑Fi?Sì, quando è in funzione può generare disturbo vicino a 2,4 GHz, causando cali bruschi di velocità e pacchetti persi.
- Dove metto il router se la presa è in cucina?Usa una prolunga o sposta la linea con un tecnico; anche 2–3 metri verso il corridoio, in alto, fanno la differenza.
- Meglio 2,4 o 5 GHz?2,4 copre meglio attraverso muri, 5 è più veloce da vicino. Tieni entrambe attive e scegli in base all’uso.
- Un sistema mesh serve davvero?Se hai più stanze o pareti spesse, sì: distribuisce il segnale dove serve senza tirare cavi ovunque.
- Le antenne come vanno orientate?Una verticale e una inclinata sono un buon punto di partenza; sperimenta e misura con un’app Wi‑Fi.









