Scaldabagno elettrico: tenerlo sempre acceso o impostare un timer? Tra comfort e risparmio, la scelta pesa in bolletta e si decide nei minuti prima della doccia.
L’acqua arriva, calda, quasi subito, e intanto un pensiero: stanotte è rimasto acceso per niente? Fuori la luce si accende nel corridoio, la casa si sveglia, e il contatore fa quel piccolo clic che ormai riconosci. Capita a tutti quel momento in cui ti chiedi se stai pagando caldo che non usi. È una domanda pratica, non da manuale. Eppure è lì che si decide una fetta della bolletta. È il suono del relè che scatta, quasi un piccolo respiro della casa. E se bastasse un timer per farla respirare meglio? Una mossa semplice. Che divide le famiglie.
Sempre acceso: comodo, sì. Ma a che prezzo?
Lasciarlo sempre acceso dà una sensazione di libertà. Apri il rubinetto e non pensi al resto. Lo scaldabagno mantiene l’acqua a temperatura, riaccendendo la resistenza ogni volta che la coibentazione perde calore. È comfort puro, soprattutto con bambini o orari sballati. Ma quel calore “parcheggiato” non è gratis. La dispersione termica lavora 24 ore su 24. E la resistenza non dorme mai.
Un esempio reale aiuta. Boiler da 80 litri: per scaldare da 15 °C a 55 °C servono circa 3,7 kWh. Le sole perdite di un modello medio possono valere 1–2,5 kWh al giorno. Con un prezzo al kWh che oscilla, significa anche 8–20 euro al mese solo per tenere l’acqua calda pronta, senza contare docce e lavaggi. Due docce al giorno, miscelate, aggiungono in media 2–4 kWh. La parte invisibile del costo è lì: nel “mantenimento” più che nel riscaldamento pieno.
Fisica spicciola. Più a lungo l’acqua resta calda, più calore si disperde verso l’esterno. Tenere sempre acceso significa mantenere alto il gradiente termico tra interno ed esterno per molte ore. Con il timer, invece, concentri il picco di temperatura nel momento in cui serve. Riduci le ore “calde” inutili e tagli le perdite. Non è magia, è gestione del tempo. E la differenza si vede quando l’uso è concentrato in fasce prevedibili.
Timer: come impostarlo per risparmiare senza rinunce
La regola d’oro è semplice. Pre-riscalda 60–90 minuti prima dei picchi d’uso: mattina e sera per la maggior parte delle case. Imposta il termostato a 55–60 °C per bilanciare comfort, efficienza e igiene. Se hai tariffa bioraria, sposta il grosso del riscaldamento nelle fasce più economiche serali/notturne. Per famiglie da 2–4 persone con routine stabili, è la combinazione che funziona davvero. E funziona senza cambiare abitudini.
Gli errori più comuni? Tenere 70 °C “per sicurezza” quando non serve, causando più dispersioni e calcare. Accendere e spegnere troppo vicino all’uso, costringendo la resistenza a un lavoro frenetico. Dimenticare l’isolamento dei tubi e il cappotto del boiler, che fanno risparmiare ogni giorno. Diciamolo: nessuno lo fa davvero ogni giorno. Investi 30 minuti una volta, imposti fasce e orari, e poi te lo scordi. Il timer non è complicazione, è semplificazione.
Una buona prassi igienica: almeno una volta a settimana, porta l’acqua a 60–65 °C per un’ora. Aiuta a limitare i rischi microbiologici, soprattutto se l’impianto resta spento molte ore.
“Il timer non è rinuncia, è regia del calore: fai salire il sipario quando serve davvero.”
- Pre-riscaldo indicativo: 50 L → 45–60 min; 80 L → 60–90 min; 100 L → 90–120 min.
- Temperatura consigliata quotidiana: 55–60 °C. Ciclo caldo settimanale: 60–65 °C.
- Tariffa bioraria: privilegi F23 (sera-notte-weekend) per il grosso del riscaldamento.
- Upgrade semplice: smart plug/timer da quadro, isolamento tubi a vista, “cappotto” per boiler.
La risposta definitiva per la bolletta
Qui sta il punto: il timer conviene nella maggior parte delle case dove l’acqua calda si usa in finestre prevedibili. Taglia le ore in cui il boiler resta caldo senza scopo e riduce le dispersioni. **Se usi l’acqua in fasce prevedibili, il timer vince quasi sempre.** Lasciarlo sempre acceso ha senso solo in scenari molto dinamici: tanti micro-prelievi nell’arco del giorno, famiglia numerosa con orari sfalsati, o scaldabagno moderno super coibentato in modalità “Eco” che modula da solo. Per tutti gli altri, pre-riscaldo mirato e temperatura ragionevole sono la chiave. **Il comfort non deve essere un abbonamento agli sprechi.** E non serve diventare maniaci del cronometro: bastano due finestre al giorno ben pensate. Da lì, puoi osservare la bolletta di uno-due mesi e ritoccare. Ogni casa è una piccola centrale termica con il suo ritmo. La domanda giusta è: quando vuoi davvero che sia caldo?
| Punto chiave | Dettaglio | Interesse per il lettore |
|---|---|---|
| Sempre acceso | Comfort immediato, dispersioni 1–2,5 kWh/giorno a seconda della coibentazione | Capire i “costi fantasma” del mantenimento |
| Timer mirato | Pre-riscaldo 60–90 min prima dei picchi, uso delle fasce orarie più economiche | Risparmio potenziale 10–20% sui consumi del boiler |
| Settaggi intelligenti | 55–60 °C quotidiani, ciclo caldo settimanale, isolamento tubi/boiler | Equilibrio tra comfort, igiene e durata dell’impianto |
FAQ :
- Meglio tenerlo sempre acceso o usare il timer?Per la maggior parte delle famiglie con orari prevedibili, il timer fa risparmiare senza sacrificare comfort. Sempre acceso ha senso solo con molti prelievi distribuiti tutto il giorno o con boiler “Eco” molto efficienti.
- Quanti minuti prima devo accenderlo?Indicativamente: 50 L → 45–60 min, 80 L → 60–90 min, 100 L → 90–120 min. Dipende da potenza della resistenza, coibentazione e temperatura di partenza.
- A che temperatura impostare lo scaldabagno?55–60 °C per l’uso quotidiano. Una volta a settimana porta a 60–65 °C per un’ora. Regola la miscelazione al rubinetto per evitare sprechi e scottature.
- Quanto consuma un 80 litri in un mese?Riscaldamento pieno: ~3,7 kWh per passare da 15 °C a 55 °C. Perdite: 1–2,5 kWh/giorno. A seconda dell’uso e del prezzo del kWh, la quota “standby” può valere circa 8–20 euro/mese. **Il timer riduce questa parte.**
- Conviene una smart plug o il timer integrato?Entrambi funzionano. Il timer integrato del boiler è spesso più preciso; una smart plug con app è comoda per fasce biorarie e automazioni. L’importante è scegliere orari coerenti con le tue docce.









